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Africa, la pentola che bolle : politica, economia e società / Jean Léonard Touadi.

Per: Touadi, Jean Léonard [aut].
Tipo materiale: materialTypeLabelLibroEditore: Bologna : EMI, 2003Descrizione: 111 p. ; 21 cm.ISBN: 8830712396.Soggetto(i): AFRICA -- POLITICA ECONOMICAClassificazione Dewey: 960 Breve descrizione: La solitudine geopolitica dell'Africa e la sua marginalità rispetto ai fenomeni di globalizzazione economica rappresentano una realtà che spinge numerosi osservatori a decretare l'agonia del continente.Africanisti più o meno aggiornati, esperti di progetti di cooperazione prêt-à porter, sviluppatori di professione incapaci di autocritica sul proprio operato, volontari poco fiduciosi nelle capacità degli africani di risollevarsi, aspettano sul greto del fiume di vedere passare il cadavere dell'Africa. Ma nonostante l'instabilità politica, i fallimenti dei modelli economici, le guerre e le carestie, il cadavere non è ancora passato e i popoli africani hanno distolto lo sguardo dal cielo degli aiuti per rivolgerlo verso la valorizzazione della loro terra. Hanno rilanciato il progetto dell'Unione Africana, sognato dai panafricanisti dell'epoca delle indipendenze, e il NEPAD (Nuovo Piano per lo Sviluppo dell'Africa), tracciando la strada per una modernizzazione che punta alla soddisfazione dei bisogni primari e allo sviluppo delle infrastrutture di base. Ma è l'irruzione dei poveri, in quanto soggetto collettivo di resistenza e di rinnovamento, il segno dei tempi dell'attuale momento sociopolitico. Da essi bisogna ripartire per capire che l'Africa non è morta ma, come già diceva Jean-Marc Ela, è una pentola che bolle.
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La solitudine geopolitica dell'Africa e la sua marginalità rispetto ai fenomeni di globalizzazione economica rappresentano una realtà che spinge numerosi osservatori a decretare l'agonia del continente.Africanisti più o meno aggiornati, esperti di progetti di cooperazione prêt-à porter, sviluppatori di professione incapaci di autocritica sul proprio operato, volontari poco fiduciosi nelle capacità degli africani di risollevarsi, aspettano sul greto del fiume di vedere passare il cadavere dell'Africa. Ma nonostante l'instabilità politica, i fallimenti dei modelli economici, le guerre e le carestie, il cadavere non è ancora passato e i popoli africani hanno distolto lo sguardo dal cielo degli aiuti per rivolgerlo verso la valorizzazione della loro terra. Hanno rilanciato il progetto dell'Unione Africana, sognato dai panafricanisti dell'epoca delle indipendenze, e il NEPAD (Nuovo Piano per lo Sviluppo dell'Africa), tracciando la strada per una modernizzazione che punta alla soddisfazione dei bisogni primari e allo sviluppo delle infrastrutture di base. Ma è l'irruzione dei poveri, in quanto soggetto collettivo di resistenza e di rinnovamento, il segno dei tempi dell'attuale momento sociopolitico. Da essi bisogna ripartire per capire che l'Africa non è morta ma, come già diceva Jean-Marc Ela, è una pentola che bolle.

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